Aumentano i Consulenti Esterni
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- Scritto da Avv. Nicola Ferrante
Le aziende ricorrono sempre più spesso a consulenti esterni. Lo testimoniano i numeri messi a segno nel Belpaese da Freelancer.com, la piattaforma di outsourcing più cliccata del web: i contratti di outsourcing tramite il sito web nel primo trimestre del 2013 ammontano a 4243, contro i 2500 registrati nel medesimo periodo dello scorso anno. Un incremento del 50%, dettato in larga parte dall'esigenza degli imprenditori di bypassare i vincoli imposti dalla riforma del lavoro del ministro Elsa Fornero. E così anche in Italia si fa largo la freelance economy. Non ha dubbi in proposito Matt Barrie, fondatore della piattaforma online Forbes Advocate: «In un mercato del lavoro sempre più ingabbiato in normative stringenti e caratterizzato da contratti meno flessibili di un tempo, le aziende optano per una soluzione che offre rapidità di esecuzione e un ottimo rapporto qualità-prezzo».
Cassazione e Outsourcing
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- Scritto da Avv. Nicola Ferrante
La mancanza di personale idoneo a svolgere determinate mansioni può giustificare le prestazioni rese, in quel settore, da altra società del gruppo. A fornire questa precisazione è la Corte di cassazione con la sentenza 4510 depositata ieri. La pronuncia è particolarmente importante perché affronta una contestazione che, di sovente, viene fatta dall'amministrazione finanziaria nei confronti di società che ricevono prestazioni da altre imprese del gruppo: l'indeducibilità dei costi infragruppo in quanto non sufficientemente documentati.
In particolare, l'azienda aveva dedotto alcune fatture a fronte di servizi erogati dalla holding sulla base di un contratto di servizi di gruppo e di accordi di management (cosiddetto outsourcing di gruppo).
Secondo l'agenzia delle Entrate, come di sovente avviene nel corso dei controlli ai gruppi, i costi in questione non erano né documentati, né inerenti, tanto da metterne in discussione anche l'esistenza.
La società evidenziava, al contrario, che oltre al contratto e alla regolare fatturazione e contabilizzazione, la prova della effettività dei servizi era facilmente desumibile dall'assenza, all'interno della società, di personale idoneo a svolgere le attività in questione. E infatti la holding era intervenuta con proprio personale e risorse per l'effettuazione delle prestazioni a favore della società controllata.
La Cassazione ha condiviso la tesi difensiva, già fatta propria dalla Commissione tributaria regionale, e ha quindi respinto il ricorso dell'amministrazione.
Fonte: Sole24Ore
Servizi Italia Entra nel Mercato Indiano
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Servizi Italia comunica che il 21 gennaio 2013 la partecipata brasiliana Lavsim Higienização Têxtil ha perfezionato la sottoscrizione di un nuovo contratto con una delle più importanti e prestigiose strutture ospedaliere dello Stato di San Paolo. Il contratto, si legge in una nota diramata dalla società, prevede l'affidamento in outsourcing del servizio di lavanolo della biancheria dei posti letto e del vestiario per il personale delle diverse strutture sanitarie del cliente, attualmente gestito internamente dalla struttura ospedaliera. La durata è decennale e rinnovabile per altri 10 anni e il valore complessivo annuo a regime è pari a circa 20 milioni di reais (circa 7,4 milioni di euro annui). "La sottoscrizione di questo importante contratto - ha dichiarato Luciano Facchini, presidente e amministratore delegato di Servizi Italia consente, di fatto, di anticipare di tre anni l'originario piano di sviluppo sul mercato locale rispetto alle previsioni formulate in luglio al momento del perfezionamento dell'acquisizione di Lavsim Higienização Têxtil. È confermata nei fatti la nostra aspettativa sul mercato di San Paolo e più in generale brasiliano, fortemente desideroso di interloquire con soggetti con le professionalità e il know how di Servizi Italia".
Contratto da 1MLD in India per Alcatel-Lucent
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Alcatel-Lucent ha ottenuto una commessa da un miliardo di dollariper la gestione delle reti Tlc di Reliance Communications secondo operatore mobile indiano con 130 milioni di abbonati con sede a Mumbai. Il contratto riguarda la gestione in outsourcing delle operations dei network fissi e mobili di Reliance Communications in India orientale e meridionale. "Il contratto, che si estende fino al 2020, sviluppa ulteriormente i rapporti in essere tra le due aziende portando nuove attività per più di un miliardo di dollari e permetterà di portare ai clienti di RCom servizi di alto valore e completamente integrati di tipo voce e dati. Quattromila addetti, passeranno in tale ambito da Reliance Communications alla nuova organizzazione", si legge in una nota di Alcatel-Lucent.
Nel quadro dell’accordo, 4mila dipendenti di Reliance Communications passeranno sotto Alcatel-Lucent, ha detto Gurdeep Singh, chief executive del business wireless di Reliance Communication.
Il contratto durerà 8 anni e arriva in un momento delicato per Alcatel-Lucent, ma anche per tutti gli altri fornitori di apparecchiature di rete, visto il rallentamento sul mercato indiano,degli investimenti da parte degli operatori locali.